Ovvero considerazioni e consigli pratici per cercare di risolvere i problemi con le mastre e contribuire a migliorare la scuola di tuə figliə
Ecco, il titolo dice tutto: qui troverai i miei 10 consigli se hai dei problemi con le maestre di tuə figliə. Raccolgo qui sotto qualche considerazione e alcuni consigli per i genitori, partendo però da due fondamentali premesse.
Ciao, sono Irene,
maestra di scuola primaria.
Mi occupo di educazione rispettosa per uno sviluppo naturale di bambini e bambine.
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Questa è la prima:
la scuola la fanno le maestre, i bambini ed anche i genitori.
Eh già. La scuola è responsabilità un po’ di tutti e tre.
I bambini hanno il diritto di fare i bambini, e questo diritto lo tutelano i genitori e le maestre, oltre che lo Stato mediante la Costituzione.
La maestra ha il dovere di educare, di far appassionare alla lettura ed allo studio, di coltivare la curiosità e l’entusiasmo nel pieno rispetto della sacralità dell’infanzia.
Il genitore fa i figli, li educa, li cresce e li nutre fisicamente ed intellettualmente. Li ama e si fida di loro incondizionatamente. Tra tutte queste cose che deve fare, ha anche la responsabilità di scegliere come prendersi cura della loro istruzione.
Ed è qui che veniamo alla seconda premessa:
in Italia non è la scuola ad essere obbligatoria, ma l’istruzione.
Ecco sì, appunto. Non si è obbligati ad iscrivere i propri figlia scuola, ma si è obbligati ad istruirli. Come istruirli, è a discrezione dei genitori.
È il genitore che sceglie se mandare i propri figli a scuola o se optare per altre vie, come ad esempio quella dell’educazione parentale.
È il genitore che sceglie in quale scuola mandarli.
La responsabilità è sua e deve farsene carico, non può scappare.
Premesse esaurite!
Problemi con maestre elementari, ma non solo: i miei consigli
Se sei arrivatə fino a qui, ecco per te i miei 10 consigli se hai dei problemi con le maestre di tuo figlio o di tua figlia:
1. Scegli la scuola in modo consapevole! Su come scegliere la scuola primaria giusta ho scritto un intero articolo, lo trovi qui. Vale la pena a volte fare un po’ di strada in più con la macchina, cercare dei compromessi con gli orari di lavoro o riorganizzare gli impegni famigliari con il proprio partner per iscrivere i propri bambini e le proprie bambine ad una scuola che offra un progetto educativo valido. Credetemi, non solo probabilmente vi eviterete un sacco di problemi con le maestre, ma soprattutto garantirete una qualità di vita migliore ai vostri figli ed a tutta la famiglia. Scegliete con consapevolezza chi e come li educherà a scuola. Delegare l’istruzione dei propri figli alla scuola X perché è quella del quartiere quindi la più vicina a casa, senza verificare che risponda in modo adeguato ai principi educativi scelti dalla famiglia, a volte rischia di rivelarsi una pessima idea.
2. Non parlare dei problemi che hai con le maestre con il bambino o la bambina. Vai direttamente dalle dirette interessate. I bambini devono poter fare i bambini! I figli non sono i confidenti dei genitori e men che meno sono le loro spie (se la questione spia ti incuriosisce, vai direttamente al punto 4). Se hai dei dubbi sul percorso educativo e didattico di tuə figliə, hai il dovere di confrontarti con gli adulti che lo costruiscono ogni giorno.
3. Il genitore ha il sacrosanto diritto di chiedere e pretendere chiarimenti alle insegnanti se ne sente la necessità. Se hai qualche dubbio, chiedi cordialmente spiegazioni: perché maestra hai fatto questa scelta qui? Che cosa ti ha portato a prendere quella decisione là? In questo modo ti potrai rendere conto di qual è il progetto educativo che gli insegnanti hanno pensato per tuə figliə.
Sii fiduciosə, allenati all’astensione del giudizio e chiedi, chiedi, chiedi. Potrai così capire le motivazioni alla base delle scelte fatte a scuola, chiarirti i pensieri e magari risolvere qualche problema. Attenzione però, preparati a scoprire che forse, se hai scelto la scuola X di cui parlavo al punto 1, potrebbe non esserci alcun progetto! Sii recettivo e non avere paura di trarre le tue conclusioni sul da farsi. Chiedi, chiedi e chiedi ancora, confrontati, e, se ne senti il bisogno, torna sui tuoi passi.
4. I tuoi figli non sono le tue spie, men che meno i figli degli altri: fare domande allo scopo di confermare i tuoi sospetti non ti porterà da nessuna parte.
“Caro, ma quante volte ha guardato il cellulare la maestra oggi?”
“Tesoro di papà, ma solo una pagina in tre ore avete scritto oggi! Ma che cosa avrete fatto mai in tutto quel tempo?”
“Bambino mio, immagino che in quel momento la maestra abbia urlato, nevvero?”
“Amore della mamma, ma la maestra che cos’ha fatto quando Mario si è messo in piedi sulla sedia, non avrà mica detto niente, vero?”
Sii consapevole che se chiacchierare con i tuoi figli dopo la scuola diventa un momento per fare un interrogatorio, se i tuoi figli percepiranno che hai dei sospetti verso le insegnanti e che pensi che ogni giorno facciano qualcosa che non va, allora li renderai il tuo sguardo a scuola: diventeranno le tue spie personali, occhi e orecchie sempre attenti a captare qualcosa da raccontare a mamma e papà “perché così li faccio contenti.”
Si concentreranno a fare questo per te e non avranno più tempo ed energie per godersi la scuola, per essere liberi di imparare e di divertirsi. Se non hai capito cosa fare in questo caso… rileggi il punto numero 3.
5. Non pretendere che la scuola risolva problemi che come singolo o come coppia non siete riusciti a risolvere da soli. La scuola non è un consultorio famigliare. Il lavoro delle maestre non è quello di fare terapia di coppia. Le maestre non sono delle psicoterapeute, non sono delle pediatre, non sono delle nutrizioniste. Non sono nemmeno delle amiche a cui confidare le proprie confessioni più recondite. E cari papà, le maestre non sono nemmeno la ragazza a cui ammiccavate al bar di sabato sera quando avevate diciott’anni e flirtavate anche con le porte.
6. Ti consiglio di evitare di far partire un confronto sul gruppo whatsapp delle mamme: quasi sicuramente costruiresti in un battibaleno un mattatoio virtuale. Se hai bisogno di sentire il parere di altri genitori, ti consiglio invece di individuare qualcuno tra i genitori di cui ti puoi fidare e di confrontarti di persona o con una telefonata. Parlare male degli insegnanti via sms nel gruppo genitori non serve a nulla e non porta a niente, anzi: ricorda che offendere la reputazione di qualcuno che non è presente si chiama diffamazione e che diffamare qualcuno in Italia è un reato.
Sii efficace (ed evita la galera): se il problema non è solo tuo ma anche di altre famiglie, scegliete la via del dialogo e del confronto. Chiedete un colloquio insieme, organizzate un’assemblea, scrivete e firmate una lettera o una mail, fate una raccolta firme. Vedrai che non rimarrete inascoltati!
7. Non lasciare che tuo figlio venga incolpato delle tue mancanze. Se non ti organizzi bene e lo porti sempre a scuola in ritardo, prenditi le tue responsabilità e dì alle maestre di chi è veramente la colpa, poi impara a puntare la sveglia mezz’ora prima. Se nel pomeriggio hai da lavorare a casa e non riesci e seguire tuo figlio come vorresti, al posto di chiedere alle maestre più compiti per tenerlo impegnato o meno compiti per non doverlo seguire, prenditi le tue responsabilità e scegli di riorganizzare i vostri tempi famigliari.
Suddividi meglio i doveri genitoriali con il tuo partner, assumi una baby-sitter, cerca un doposcuola o una scuola a tempo pieno che ti possa sostenere nei tuoi bisogni famigliari.
8. Hai già cercato in mille modi di parlare dei problemi con le maestre, di far capire le tue ragioni, ma sembra che non ti vogliano stare a sentire? Puoi sempre regalare un libro che in qualche modo può parlare al posto tuo, dando fiducia che sarà quello ad ampliare il loro sguardo o ad aiutarle a capire verso quale direzione volgerlo.
9. Si fiduciosə, sempre. Non lasciarti cadere nell’abisso dello sconforto perché sicuramente senza volerlo inabisserai con te anche tuə figliə. Getta reti invece, costruisci ponti, appoggia scale a pioli per risalire muri che sembrano altissimi. Ti garantisco che, oltre questi muri, al posto dei rovi alti e spinosi che ti eri immaginatə, troverai prati di fiori coloratissimi e profumati!
10. Ricorda che: la scuola perfetta non esiste! Ma possono esistere scuole dove gli adulti fanno gli adulti e dove i bambini fanno i bambini. Ci si può confrontare sempre perché il dialogo è la soluzione a moltissimi problemi. Te l’ho già detto forse di rileggere il punto 3?
E se proprio nessuna di queste idee facesse al caso tuo…
Se dopo aver parlato con le insegnanti, le cose proprio non sembrassero cambiare…
Se proprio non riuscissi più a racimolare un po’ di speranza verso la scuola a causa dei problemi con le maestre…
Allora prenditi le tue responsabilità di genitore e prendi una decisione. Non esiste solo la scuola dove tuə figliə ha i compagni dell’asilo. Le amicizie dei bambini e delle bambine non si coltivano solo in ambito scolastico. I bambini e le bambine inoltre sono sempre molto più adattabili di quello che pensiamo!
Ammetti di aver preso la decisione sbagliata all’inizio e perdonati. Confrontati con il tuo partner. Guardati intorno.
Di scuole ne esistono tante. Cerca un luogo dove i tuoi valori siano maggiormente condivisi ed esplorati, dove tua figlia o tuo figlio possa crescere ed evolvere, dove senti che la sua esistenza viene nutrita e tutelata.
Fallo per la tua famiglia, per tuo figlio o per tua figlia… ne va della loro esistenza!
ndr: oltre ai miei “10 consigli se hai dei problemi con le maestre di tuə figliə“, questo articolo contiene apparentemente un grande stereotipo, ma non me ne voglia nessunə di voi. Ho parlato di “maestre” e mai di “maestri”. L’ho fatto consapevolmente. Non per escludere gli insegnanti maschi (non sia mai che anche con loro non possano nascere dei problemi, mon dieu), ma perché nel nostro paese la professione di “insegnante” è praticamente appannaggio solo femminile: alla scuola primaria noi maestre donne siamo il 97 %. Non lo dico io eh, lo dice l’OCSE. Se vuoi, di stereotipi di genere ne ho scritto ampliamente qui. Alla prossima!
Illustrazione di Bill Ferenc
Ciao, non so come raccontare la storia di mia figlia, ma nella sua classe ha subito episodi di bullismo, le hanno lanciato la candeina tra i capelli, le hanno rotto le matite, le hanno appuntato i vestiti. Tra l’altro quando mi sono lamentata con la maestra delle ragazze che la bullizzavano e tutte le hanno smesso di parlarle in classe, mia figlia soffre molto, adesso è lei la maestra che la umilia dicendo che è bugiarda, solo per non essere andata a fare una passeggiata, perché stava male, la cosa peggiore lo fa davanti a tutti, le ha anche detto che non poteva scegliere cosa fare e cosa non fare, ma mi chiedo chi sceglie il giorno per ammalarsi. Mia figlia è già si sta soffrendo perché nella sua classe quasi nessuno le parla, perché questa insegnante dovrebbe trattarla male? nessuno a diritto di fare cuesto.