Consigli e buone pratiche per gestire al meglio bambini e tecnologia nell’era digitale
Parlare di bambini e tecnologia è oramai un argomento che tocca tutti e tutte: papà e mamme, nonne e nonni, maestre, prof e pediatri. Interessa quasi pure ai cassieri del supermercato, quelli che torvi guardano i genitori che sfilano tra i banchi frigo con bambini sul carrello col naso incollato a youtube sul cellulare.
Insomma, tutti i genitori prima o poi dovranno fare i conti con questo tema perché arriva per ogni bambino o bambina il momento in cui si ritrova ad essere attratto dagli schermi.
Allora come può sopravvivere un adulto che educa dei bambini all’uso degli schermi nell’era della rivoluzione digitale? Quali sono le regole fondamentali per creare le condizioni adatte a far convivere bambini e tecnologia? Te lo spiego in questo articolo.
Leggi fino alla fine perché nell’ultimo paragrafo ti do delle indicazioni pratiche che ti aiuteranno ulteriormente.
Quando iniziare a far vedere la tv ai bambini?
A che età si può far vedere la TV a bambini e bambine?
Ecco, su questo punto io devo essere chiara e voi cari genitori ed educatori dovete trovare il modo di essere fermi: gli schermi vanno evitati sotto i due anni di età, meglio se tre. Tv, telefoni, tablet e quant’altro: sotto i due anni non possono essere dati come opzione a bambini e bambine.
Lo dicono chiaramente anche le linee guida dell’OMS che spiegano quali sono le azioni da fare per tutelare il benessere dei bambini sotto i 5 anni di età(aprile 2019).
I bambini sotto i due-tre anni di età hanno bisogno di esplorare attraverso i sensi: a fasi alternate infatti toccano e prendono tutto ciò che hanno a tiro, mettono tutto in bocca, si fermano immobili ad ascoltare se in lontananza suonano delle campane, ti seguono con lo sguardo e osservano a lungo.
Hanno bisogno di interazione umana con chi si prende cura di loro per sviluppare le loro abilità di gestione delle emozioni, il linguaggio, le abilità motorie e cognitive.
L’interazione con gli schermi non è necessaria a bambine e bambini sotto i due-tre anni per crescere in modo sano.
Non c’è evidenza scientifica che provi che porti dei benefici al loro sviluppo (qui trovi un articolo a riguardo in inglese scritto dall’American Academy of Pediatrics). Ma è provato che i bambini che in fase di sviluppo ne abusano manifestano ad esempio disturbi del sonno, aumento di problematiche relative all’obesità e disturbi del linguaggio.
Piuttosto, diciamocelo, dopo una lunga giornata di lavoro è all’adulto che torna utile che il bambino sia impegnato nella visione di un cartone mentre prepara la cena o fa la spesa! E nel cercare di intrattenere proprio figlio mentre si ha bisogno di fare qualcosa per la famiglia (cucinare, parlare con il proprio partner, ma anche rilassarsi e ricaricare le energie) non c’è assolutamente niente di male!
Solo che con bambini molto piccoli non va fatto utilizzando la tecnologia come ripiego.
Bambini: mangiare davanti alla TV
Non si mangia davanti alla TV! Uno deli rischi causati dallo stare troppe ore davanti agli schermi è anche l’aumento dell’obesità in bambine e bambini.
Il pasto deve essere un momento di condivisione consapevole.
Se mentre mangio sono distratta da uno schermo, non sono di certo attenta al mio corpo ed ai segnali che mi manda. Sono sazio o sazia? Voglio ancora cibo? Quanta acqua ho bevuto?
Ma anche la TV mi distrae dalle relazioni: sto dando la giusta attenzione alle persone che mangiano insieme a me? Sto ascoltando per davvero? Sono partecipe delle conversazioni?
I pasti in famiglia possono essere un importante e prezioso momento di condivisione. Guardare la TV zittisce le relazioni, mette a tacere le persone che vorrebbero raccontare qualcosa. Se tuo figlio o tua figlia volesse raccontarti qualcosa della sua giornata, come può farlo se tu al posto di dare retta a lui dai retta alla TV?
Far mangiare con il tablet: perché fa male?
In virtù di quanto ho spiegato fino ad ora, evitate anche l’utilizzo di tablet e telefoni a cena a casa o al ristorante.
Spesso infatti gli adulti utilizzano il tablet o il cellulare per tenere tranquilli i propri figli mentre stanno mangiando, soprattutto se si tratta di una meritata cena al ristorante dopo una lunga settimana impegnativa.
Come ho accennato prima, mangiare davanti ad uno schermo, e quindi anche davanti ad un tablet, è rischioso per molti motivi.
Per prima cosa, dobbiamo chiederci se per noi genitori il tempo del pasto in famiglia è importante. Perché una coppia di genitori decide di uscire a cena tutti insieme? Probabilmente perché non sempre si ha voglia di cucinare e anche perché passare una serata speciale fuori di casa aiuta a creare un momento di condivisione di tempo di qualità soprattutto se durante la settimana si fa fatica a vedersi tutti insieme.
Se è così anche per te, che senso ha portarci anche tuo figlio al ristorante se poi gli dai un cellulare da guardare per buona parte della cena? Tablet e cellulari non sono dei babysitter: piuttosto, se il tempo di cui avete bisogno è per la coppia e non per tutta la famiglia, allora personalmente suggerisco di non portarceli nemmeno i bambini se poi non si coinvolgono durante il pasto. Meglio chiamarne una vera di babysitter e lasciarli a casa!
Veniamo ora ai rischi causati dall’abitudine di mangiare davanti ad un tablet o ad un cellulare. Un bambino con una forchetta in una mano ed il tablet nell’altra viene spinto a confondere gli stimoli: la “fame” ed il bisogno di cibo verranno associati nella sua mente ad uno schermo.
Se stai leggendo questo articolo è probabile che tu sia già a conoscenza del fatto che gli schermi creano dipendenza! Vanno infatti ad agire direttamente sulla produzione di dopamina, l’ormone del piacere e del divertimento, della gratificazione e della ricompensa.
Ora giungo ad un esempio pratico: se guardo un cartone che mi fa ridere, la produzione di dopamina da parte del mio corpo aumenta. Se gioco ad un videogioco che mi piace e che mi dice “bravo!” quando supero un livello, la quantità di dopamina cresce. Stessa cosa vale per i social network quando ricevo like o commenti.
Automaticamente, sentirò il bisogno di vedere ancora cartoni, di giocare ancora con i videogiochi, di prendere in mano il cellulare per guardare le notifiche dei social ancora e ancora perché tutto ciò mi fa stare bene.
Tornando all’utilizzo del tablet mentre si mangia, non è difficile quindi capire come mai il nostro cervello possa confondere gli stimoli e fare associazioni dannose per la salute del tipo tablet=piacere e piacere=cibo. Da qui diventa nuovamente chiaro come cellulari e tablet utilizzati durante i pasti possano diventare un fattore di rischio per sviluppare un rapporto dannoso con il cibo.
Bambini e tecnologia: regolare il tempo di utilizzo e selezionare cosa vedere
I rischi causati da una gestione sbagliata di bambini e tecnologia ci sono. Che siano TV, tablet, videogiochi, computer o telefono: non c’è alcuna differenza.
E’ fondamentale quindi che gli adulti in casa stabiliscano regole ben precise sulla durata dell’esposizione e su che cosa vedere.
Ti inserisco qui sotto un’immagine sugli effetti della televisione sulle abilità di disegno di bambini e bambine tratte da uno studio tedesco citato in questo articolo.
Che cosa far vedere ai bambini quindi? Evitate i cartoni animati lunghi tipo Disney prima dei sei anni, evitate come la peste le scene violente, di battaglia, di guerra. No anche ai videogiochi prima dei 9-10 anni: credetemi, non servono a bambini e a bambine.
Le caratteristiche del cervello del bambino tra gli 0 e i sei anni circa non gli permettono di distinguere la realtà dalla fantasia! Non importa se gli dici che ciò c’è nel film o nel videogioco non è reale. Per un bambino piccolo ciò che vede è vero ed è percepito come realistico.
Quindi immaginate un bambino di cinque anni per esempio di fronte Harry Potter o Monster&Co: dissennatori che ti succhiano la vita dalla bocca e mostri che di notte escono dall’armadio diventano veri per lui. Entrambi questi due lungometraggi hanno una valenza educativa molto forte, ma vanno visti alla giusta età!
Infine, gli schermi prima di andare a dormire non vanno dati perché causano disturbi del sonno. Dopo cena il livello di tensione va abbassato per prepararsi al momento in cui si va a dormire che deve essere consapevole (e non un crollo davanti alla TV). L’esposizione alle luci blu degli schermi è invece eccitante e inibisce la produzione della melatonina (l’ormone del sonno).
Per fare un paragone, offriresti mai una bella tazza di caffè fumante a tua figlia di cinque anni prima di andare a dormire?
Sii coerente e non sentirti in colpa nella gestione di bambini e tecnologia
Fare i genitori significa prendersi le responsabilità di mettere dei limiti equilibrati ai propri figli.
Ciò va fatto secondo la fase di sviluppo e i bisogni manifestati in ogni momento delle loro crescita.
Quindi, state tranquilli cari genitori se dite dei no per quanto riguarda l’utilizzo della tecnologia quando sono piccoli! Non sentitevi in colpa.
Se decidete che vostro figlio non può utilizzare i videogiochi, non abbiate paure di rimanere sulla vostra posizione anche di fronte a tanta insistenza. Siate pacati, ma risoluti, senza cedere alle punizioni o alle minacce.
Fate esattamente ciò che fareste se vi chiedesse a sette anni di guidare una macchina o di bere un bicchiere di birra.
Ergo: “Caro Giovanni, capisco che tu possa essere frustrato perché ti piacerebbe giocare con i videogiochi. Noi come famiglia abbiamo preso la decisione di non acquistarli. Può non piacerti, ma la situazione è questa.”
Trovate delle alternative: proponete libri, fiabe sonore, documentari e musica. Se accendete la TV per guardare qualcosa, che questo sia sempre un momento di condivisione e scambio di pareri ed opinioni.
Limitare l’utilizzo della tecnologia non significa essere dei genitori rigidi o tiranni, significa semplicemente rispondere al proprio ruolo educativo e alle proprie responsabilità genitoriali.
Illustrazione di Andrés Huertas