Lettera sincera a chi si deve preparare a frequentare la scuola (pubblica) del presente e del futuro
Cara creatura, mi dispiace se ti scomodo in questo modo un po’ bislacco proprio oggi, in questa ghiacciata sera di gennaio, ma ti ho pensata tanto in questi giorni.
Tante sono le cose che accadono attorno a me ed il mondo e la vita e la scuola cambiano in modo sempre più veloce. Allora ho pensato di scriverti una lettera.
Mettiti comoda sai
Ho come l’impressione che sarà un pippone di quelli miei, lungo, infinito, un po’ amaro. Preparati: scaldati una tisana, prendi un biscotto alla vaniglia e affondati in una coperta bella calda.
Perché in questa nebbiosa sera di gennaio della scuola ti voglio parlare
Questa scuola del futuro te la voglio proprio spiegare, introdurre, ti ci voglio preparare insomma. Quella pubblica, gratuita, quella per tutti, due punto zero, in presenza, in DAD.
Ti devo dire che ti ci devi preparare bene sai.
Vorrei poterti dire che lei si sta preparando a te, ma ho come l’impressione che ti direi una bugia e le bugie hanno le gambe corte. E a me le gambe servono: è con le gambe che lavoro perché è lontano che ci voglio portare e quindi mi servono lunghe e in forza.
Insomma questa scuola del futuro sempre ferma sta. Non si muove, rimane immobile, un po’ assopita, sorniona come un gatto in un prato: indifferente agli anni che passano, alle generazioni che evolvono, ai tuoi bisogni, cara creatura, che, immutati, restano insoddisfatti in un mondo che rapido sfreccia attorno a noi.
Quindi in partenza già sono in debito con te.
Ti devo chiedere più di quanto la scuola ti possa dare: avrai bisogno di pazienza, di coraggio, di tenacia, di resilienza, di fantasia… e di una bussola ben salda in mano. Dovrai stare molto attenta a non perdere te stessa tra il labirinto di cose che ci troverai, creatura cara.
Avrai tante maestre, una diversa dall’altra
Nella scuola del futuro avrai spesso delle maestre care, pazienti, buone. A volte a queste maestre verranno assegnate classi di 24 creature e faranno di tutto comunque per seguire tutti e ognuno al massimo delle loro capacità. A volte ci riusciranno, a volte sarà molto faticoso. Avranno bisogno di un buon caffè, sorrisi, abbracci, ferrero rocher e bigliettini con tanti cuori: zoppicando forse, ma ce la faranno.
A volte avrai delle maestre la cui esperienza la potrai intravedere tra le rughe del viso: una ruga per ogni sorriso regalato, una ruga per ogni sguardo di stupore, una ruga per ogni anno passato tra i banchi. A volta le sentirai sospirare e le vedrai stanche crollare sulla sedia, ma saranno sempre lì a fare tutto ciò che possono per la loro grande classe. Esperte di galleggiamento, si muoveranno come grandi solide barche tra onde tempestose: le onde delle nuove riforme scolastiche (perché, si sa, nuovo ministro dell’istruzione significa nuova riforma), le onde dei nuovi disturbi dell’apprendimento (sapientemente spiegati da chi la scuola non la fa), le onde delle nuove regole sanitarie, le onde dei nuovi software per la DAD (sì, lo so, che ora si chiama DDI ma rimango anch’io ancorata alle vecchie in-sicurezze).
Ma cara creatura, non avrai solo insegnanti con competenze didattiche e pedagogiche nelle aule. A volte a farti da maestri ci saranno ex commesse, ex pizzaioli, ex camerieri. Le competenze dei tuoi insegnanti verranno valutate con sapienti verifiche e numerosi test metacognitivi:
“Ci puoi venire a fare supplenza? A tappare un buco insomma?”
“Sì certo, ma io un bambino non l’ho mai visto. Forse nemmeno io sono mai stato bambino. Ma so fare bene le pizze. E ho una laurea in astrologia. Ti va bene lo stesso?”
“Certamente, mi sembra che il tuo profilo faccia a caso nostro. A domani!”
Ricorda che la scuola del futuro è gratuita ed accessibile
Nessuno ti chiederà dei soldi per frequentarla. Dovrai però avere con te penne, righelli, matite, gomme, cose fondamentali per fare scuola. Poi forse anche un diario, sette quaderni di italiano con la riga di seconda, ma senza margini, mentre i tre quaderni di matematica avranno i quadretti, ma non da 0,4 cm, però con il margine. Poi due astucci, poi una cartellina per arte. Una verde per gli avvisi. Una per inglese, ma rossa. Poi tutti i libri li dovrai incartare uno per uno. Infine le scarpe per dentro, quelle per fuori, quelle per la neve e quelle contro la polvere, le ciabatte e le pattine.
Ah, e se avrei qualche difficoltà, purtroppo le maestre a volte non riusciranno a fare tutto ciò di cui sarebbero capaci perché stare dietro alle riforme, ai PEI, ai PDP, al PTOF, al RAV, è cosa dura e succhia tempo ed energie. Di punto in bianco dovranno imparare a compilare i registri elettronici e fare i corsi per i software della DAD.
Quindi, preparati creatura, con i soldi della fatina dei denti forse dovrai pagarti una logopedista, un’educatrice, un optometrista. Forse infine dovrai pagare anche uno psicoterapeuta per mamma e papà.
Avrai qualche libro nella tua aula nel migliore dei casi: antecedente al 1985 probabilmente, ma minuziosamente ricucito con scotch e punti metallici da mani di cuori sapienti che sanno che, seppur sgualcito, un libro è pur sempre un libro e può fare la differenza.
Non preoccuparti per il pianeta, ci penserà la scuola del futuro a quello
Infatti nella scuola del futuro ci metteranno dei purificatori dell’aria e ti diranno che così tutto ciò che fa male nell’aria sparisce: il piombo nell’aria, la polvere nell’aria, i virus nell’aria. Tutte queste dannose microcose verranno risucchiate da un super filtro usa e getta. Alcuni filtri li faranno con le luci viola, pensa un po’ a quanto belli saranno questi effetti speciali.
I centri storici saranno pieni di rifiuti e i quartieri abitati pieni di automobili. Alcuni giorni sarà sconsigliato uscire all’aria aperta a causa dell’inquinamento dell’aria. Ti verrà chiesto di non preoccuparti del pianeta intero da parte degli stessi adulti che non faranno nulla per cambiarlo. Invece ti puliranno l’aria delle aule con una macchina perché così facendo dormiranno sonni più tranquilli pulendosi anche un po’ la coscienza.
Se avrai dei giochi nelle aule spesso saranno di plastica. Avrai sette libri di italiano, 4 di matematica, 3 di inglese, 4 di educazione civica, uno per maestra. Preparati, la carta per le fotocopie non sarà mai troppa o finirà sempre troppo presto.
Gli adulti che ti piazzeranno i bidoni della raccolta differenziata in classe saranno gli stessi che poi riempiranno le discariche con materiale acquistato già obsoleto. Faccela vedere tu la lungimiranza che non abbiamo noi!
Creatura, a volte ci si dimenticherà che hai un corpo che è fatto per stare nel mondo intero. Spesso ti verrà chiesto di stare al tuo posto, di non avvicinarti ai compagni, di non toccarli, di portare zaini più pesanti di te, di saltare ginnastica perché “c’è il virus”.
Tu creatura muoviti, corri, rotolati, salta, stenditi sul banco e siediti male sulla sedia: ricordacelo tu a noi adulti supponenti che se dovevi stare sempre fermo, allora quella volta sceglievi di nascere albero!
A volte la scuola non la troverai come la conosci
A volte la scuola non la troverai a scuola, ma non nel senso che verrai portata fuori, nel mondo vero.
Il senso è che ultimamente è capitato che la scuola fosse in DAD, da casa o al 50%. A volte è stata chiusa e basta.
Capiterà che questa scuola DUE PUNTO ZERO ti metterà di fronte delle proposte digitali su cui l’OMS avrebbe qualcosa da ridire, tu ricordalo questo a mamma e papà quando staranno per scegliere la tua scuola incantati dal numero di LIM che vedranno nelle aule.
Io non lo so creatura che cosa accadrà davvero nel futuro, ma io ci spero tanto in un’inversione di rotta.
Ci auguro che, nonostante tutto, la scuola possa proteggerti e far vibrare le tue corde sempre più forte.
Ma tu non ti disperare, sai? Non sentirti perduta. Indignata e arrabbiata forse, questo sì, perché ti meriteresti molto di più da chi attorno a te dovrebbe prendere le giuste decisioni per tutelarti e garantirti le migliori esperienze di vita possibili.
Ma, perduta, no: hai il mondo intero da vivere attorno a te, ce l’hai tra le mani, tra le dita, tra i capelli.
Sii fluida vita, creatura.
Fatti argento vivo che si insinua tra ciò che ti viene offerto.
Sii essenza di te stessa, scorri attorno agli ostacoli della scuola del futuro.
Prendi la rincorsa e sfrutta i suoi meandri per balzare in alto, sempre più in alto, sempre più su.
Goditi la vista dall’alto, gioca tra le nuvole, scendi arcobaleni che si fanno scivolo e trampolino per salti ancora più alti.
Mamma mia se penso alla scuola italiana del futuro sono sconfortata, andrebbe rivista e riformata tutta la scuola, andrebbero formate diversamente le maestre con un’apertura più forte verso la tecnologia e tantissime altre variazioni… Parlo da mamma con due figli, uno alla primaria e uno alle superiori, sono assolutamente delusa dall’istituzione scolastica italiana!
Molto carino questo articolo come se fosse una lettera molto carina come idea.
Non sono un bambino, non sono una educatrice, ma sono una madre e una studentessa. La scuola del presente è proprio come la hai descritta. gli studenti, spesso, sono senza un alito di speranza. Ma poi, per fortuna, quando cominciano ad avere un’età più consapevole, riescono anche a sfruttare la grande capacità di resilienza (e sopravvivenza) sviluppata a scuola per spiccare il volo nella costruzione di un futuro migliore. O almeno, io continuo a sperarci
Senza dubbio! Diciamo che la resilienza è uno degli effetti collaterali che in qualche modo poi si possono sfruttare
La scuola non è più quella di una volta e purtroppo la pandemia ha trascinato con se i risultati. Non sarà come l’università (che lasciamo perdere), ma questo modo di insegnare o meglio di far conoscere alle nuove generazioni non mi va proprio giù, si perde il senso del contatto, della conoscenza e dei legami. Io da studentessa mi rendo conto di non sapere cosa sia un’aula, i miei compagni di corso e l’amicizia che in questo periodo è importante.
La scuola in DAD è sicuramente una risorsa per periodi difficili, ma la scuola in presenza, tecnologica o meno, è tutto ciò che serve ai ragazzi.
Non ho figli, ma percepisco da amici e colleghi che ne hanno una forte preoccupazione per il lato psicologico dei bambini che devono frequentare le scuole in questo momento. Difficile far capire la situazione attuale a dei bambini, ma mi piace la tua esortazione a sentirsi fluidi, argento vivo. se avessi dei figli gli farei leggere il tuoa rticolo.
Grazie mille Nicoletta!
Molto bello quanto hai scritto. Ma devo dissentire per la mia esperienza personale. Lasciamo stare la didattica, che come dice mia madre si insegna fino alla seconda guerra e poi più nulla. Io ho passato subito l’esame di storia contempranea all’università perché mia madre. che la ama, mi ha sempre raccontato di quello che lei, anche bambina vedeva: la guerra fredda, Gandhi, Kennedy, Praga, il 68 e le Brigate Rosse, la crisi energetica e Craxi, e non mi dilungo. Vuoi che ti racconto i miei docenti? Alle elementari ho studiato 2 anni francese, poi è cambiata la maestra e allora inglese. Così non ho imparato il francese e poco l’inglese. Lasciamo perdere i raccomandati, quelli che andavano a letto con le nipoti dei presidi e quindi facevano quello che volevano. Certo avevano a che fare con ragazzi e ragazze che parlavano tra di loro, non studiavano e se fregavano se avevano 3 in pagella tanto erano promossi lo stesso. Io ho sempre studiato, ho sempre avuto una media molto alta, ma lo facevo per me, perché mi piace sapere, mi piace conoscere. Ho avuto la fortuna (unica forse) di avere una bravissima docente di Storia dell’Arte, che mi ha insegnato moltissimo, e grazie a lei riconosco le varie scuole pittoriche. E quindi uso la sua prospettiva nele mie foto. Per il resto, non rimpiango come gli altri la scuola, neanche un attimo. E purtroppo, da quello che sento, cambiano gli attori, ma la trama è sempre la stessa. Sei fantastica tu a pensare che può cambiare qualcosa e ad invitare ad essere sempre piena di vita. E’ quallo che ho sempre fatto, nonostante tutto. Grazie e scusa la lunghezza.
Mi hai toccato il cuore, c’è tanta verità e bellezza nelle tue parole. Se ogni genitori si soffermasse di più sulle stesse a riflettere cosa significhi davvero la scuola e ciò che dovrebbe essere e rappresentare… a mio dire negli ultimi anni soprattutto si è persa, è solo un edificio vuoto. Privo di valori e veri insegnamenti… quando ero piccola io, quello che mi è stato segnato umanamente lo ricordo ancora e va oltre le materie in sè…